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PRESENTAZIONE DEL VOLUME ANTOLOGICO
CONCERTO CON ESECUZIONI DELLE NUOVE COMPOSIZIONI

Sabato 7 giugno 2025 | ore 21
Chiesa S. Andrea | Pescara

Santuario della Madonna d’Appari di Paganica | L'Aquila

Particolare dell’affresco nella volta presbiteriale rappresentante il coro angelico (fine XV - inizio XVI sec.)

La piccola chiesa è incastonata nella roccia in una angusta gola che serra la vallata del versante meridionale del Gran Sasso d’Italia, accanto alla SS 17 bis. Il tempio trae la sua origine dalla leggendaria apparizione della Mater Dolorosa alla vecchia pastora Maddalena Chiaravalle, che era solita condurre il suo gregge in questo meraviglioso anfratto naturale lambito dal torrente Raiale. Fu così che, intorno a una primitiva immagine della Pietà dipinta alla base del bastione roccioso, nel corso del Quattrocento venne a più riprese ingrandita la cappella iniziale, con un consistente ampliamento nella prima metà del Cinquecento fino a quello definitivo del 1879, quando verrà realizzato il traforo stradale e sopra-elevata la facciata col caratteristico campanile a vela. Alla sobrietà del paramento murario esterno, in bei conci di pietra indorati dal tempo, si contrappone la ricchezza cromatica dell’interno, in gran parte di fattura popolare, assai suggestiva per la straordinaria visione d’insieme. Il contrasto tra l’austera semplicità esteriore e la vivace espressività che emana dagli affreschi dentro l’edificio conferisce così alla chiesetta un’aura di intenso misticismo.

Rimasto miracolosamente illeso nel terremoto del 2009, il santuario è diventato un punto di riferimento privilegiato sia per le celebrazioni di matrimoni che per l’esecuzione di concerti, anche in virtù delle buone qualità acustiche che trasformano ogni evento in un’esperienza particolarmente emozionante. L’incantevole oratorio continua sempre più ad attrarre pellegrini e visitatori, offrendo un’opportunità di connessione profonda con la spiritualità del luogo e col paesaggio circostante. E la recente inclusione nella classifica dei Luoghi del Cuore del FAI, in definitiva, non può che rappresentare un ulteriore e prezioso riconoscimento del suo singolare valore storico, artistico, devozionale, culturale e ambientale.

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